Ma il criminale si vendica pesantemente.
Un esperto di sicurezza informatica americano, Aaron Barr, afferma di
essere riuscito a penetrare Anonymous, il collettivo hacker
responsabile di diversi attacchi nel mondo.
“Il gruppo di ribelli informatici ha pubblicato online tutti i dati di Mr Barr”
Hacker alla ribalta
- Il collettivo di hacker è noto alla cronaca come responsabile di
diverse incursioni e azioni sovversive nel cyberspazio: dalle proteste
anti Scientology, a quelle pro Wikileaks, agli attacchi a MasterCard,
Visa, FBI e, non da ultimo, il governo italiano. Infatti, stando a un
lancio di agenzia, dopo l'azione dimostrativa della scorsa settimana,
gli hacker di Anonymous minacciano di colpire nuovamente l'accesso al
sito Governo.it, con moitvi ben precisi: "difendere la libertà
d'espressione, di stampa e internet libera e accessibile", nonché come
protesta contro la tassa, che definiscono "infame": "la tassa
Bondi/Siae" relativa ai dispositivi di archiviazione digitale.
Identità svelate?
- Barr è un responsabile della società di sicurezza informatica HBGary
Federal e ha affermato di aver trovato un modo per entrare in possesso
delle identità degli hacker, in pratica è riuscito a scoprire su IRC la
leadership di Anonymous. Secondo l'esperto sarebbe un gruppo alquanto
limitato: "sono probabilmente non più di 20-40 persone, il resto sono
zombie per far numero”. Barr ha identificato alcuni admin dell'internt
relay chat, come "Q," "Owen," e "CommanderX" e ha incrociato dei dati
per identificare nel mondo reale, arrivando a tre soggetti: due in
California e uno a New York.
Contatta l'FBI -
Dopo aver reso pubbliche le informazioni, senza specificare i nomi, Barr
è stato contattato dall'FBI, dalla sicurezza nazionale e dai militari
usa. Aaron Barr a quel punto avrebbe voluto fornire i dati dei leader di
Anonymous all'FBI, ma ha scatenato le ire degli hacker. In poco tempo
il collettivo Anonymous ha violato il sito internet della sua agenzia di
sicurezza, si è impossessato e ha reso disponibili online su
ThePirateBay diverse migliaia di e-mail dell'esperto, private e
professionali.
Figuraccia su Web - Inoltre gli
hacker hanno violato il suo account di twitter, sempre per mezzo delle
mail archiviate sui computer aziendali, che hanno utlizzato per un
periodo di tempo limitato al fine di inviare messaggi di protesta contro
l'esperto. Infatti gli hacker di Anonymous hanno sbugiardato l'esperto
americano asserendo, attraverso un comunicato che è stato anche
pubblicato sulla homepage della sua agenzia di sicurezza durante
l'incursione, che le informazioni in suo possesso erano errate e senza
alcuna pratica utilità. E hanno ribadito che, anzi, alcune delle persone
coinvolte non hanno nessuna intenzione di nascondersi e all'esperto
sarebbe bastata una ricerca con google per scoprirne la vera identità.
Il conto è molto salato
- Gli hacker non si sono comunque accontentati di violare il sito della
società e far fare una meschina figura all'esperto: hanno voluto anche
punirlo. Hanno pubblicato e reso disponibile a chiunque: indirizzo,
numero di previdenza sociale, carta sanitaria, dati economici, conti
bancari e altre informazioni riservate e sensibili su Mr Barr, che sta
ora raccogliendo i cocci della sua vita, in conseguenza alla sua
crociata contro gli hacker di Anonymous.